La protesi più richiesta per il seno

La protesi più richiesta per il seno

La  mastoplastica additiva è sicuramente l’intervento di chirurgia estetica più richiesto dalle donne. In Italia, secondo le statistiche AICPE, nel 2013 sono state eseguite oltre 33000 interventi di mastoplastica additiva e, nella Donna, è risultato il 1° in assoluto. Secondo le statistiche ISAPS (International Society Aesthetic Plastic Surgery) nel 2016 sono state eseguite oltre 3 milioni di interventi di Chirurgia Estetica nel Mondo.

La forma e le caratteristiche della protesi hanno un’importanza determinante nel definire l’aspetto finale del seno e sceglierle non è semplice.
Nel 2017 le protesi tonde micro o nano testurizzate con gel ergonomici che si ridispongono in base alla posizione del corpo, sono state le più richieste.
Questa tipologia di protesi danno in genere meno problemi perché viene minimizzato il loro sfregamento con i tessuti circostanti. Tutte le protesi d’ultima generazione garantiscono durata nel tempo del risultato estetico finale e grazie alla loro elevata qualità tecnologica i rischi sono ridotti al minimo.

La mastoplastica additiva provocando una variazione del rapporto proporzionale mammelle/torace e seno/corpo nel suo insieme non permette di fornire un parametro unico valido per tutte le pazienti nella scelta delle protesi. Le valutazioni principali del chirurgo plastico nel corso della visita preliminare riguardano il tipo di rimodellamento desiderato, il tipo di tessuti della paziente e le sue caratteristiche anatomiche.
Per esempio, le protesi di tipo anatomico esaltano molto lo slancio del profilo, ma non sono indicate per rendere più prorompente un decolletè appena accennato, come in un seno molto piccolo. La forma e il volume del nuovo seno saranno determinati dalla somma di due fattori: la protesi scelta e il volume e la posizione del tessuto mammario originale. La scelta del volume delle protesi è sempre preceduta da un’analisi tissutale della zona.
Le dimensioni delle protesi infatti dovrà riempire l’involucro cutaneo senza però essere eccessivo. Volumi molto abbondanti delle protesi vanno valutati attentamente: esiste infatti un aumento delle complicanze in presenza di impianti dalle dimensioni esagerate e a lungo termine un rimodellamento del genere può generare insoddisfazione.
Per la scelta della forma delle protesi, il chirurgo plastico valuta la situazione anatomica della paziente. La larghezza degli impianti mammari non deve superare la dimensione alla base della ghiandola.
L’altezza della protesi invece si valuta in base alle proporzioni del torace e delle spalle. Addirittura la forma e la proiezione dei glutei possono essere analizzati per cercare di stabilire una continuità estetica riprendendo un canone già presente nel corpo della paziente. Una metodica molto valida per aiutare la donna nella scelta del risultato che desidera ottenere è la “realtà virtuale in 3d – Crisalix”.
Grazie a questo sistema si effettua durante la prima visita , una scansione del torace della donna con una specifica mini telecamera in 3D.
Tale immagine è utilizzata per effettuare le simulazioni al computer. In questo modo si può apprezzare, in modo molto verosimile, quale sarà il risultato della mastoplastica additiva a secondo dei vari tipi di protesi mammarie scelte, del loro volume e della loro forma.
Le immagini generate dal sistema sono molto verosimili e possono essere visionate immediatamente sia dalla Donna che da un suo accompagnatore.
Tale possibilità offerta dalla attuale avanzatissima tecnologia in 3d della Crisalix riscuote un altissimo indice di gradimento: la donna si sente supportata efficacemente dalle tecnologie più moderne nella scelta del risultato della sua mastoplastica additiva.

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