“RICH GIRL FACE” E “LIQUID LIFTING”: LE TENDENZE CHE SPOPOLANO: FRA I MILLENNIALS È BOOM D’IMITAZIONE DEI MODELLI SOCIAL

“RICH GIRL FACE” E “LIQUID LIFTING”: LE TENDENZE CHE SPOPOLANO: FRA I MILLENNIALS È BOOM D’IMITAZIONE DEI MODELLI SOCIAL

di Maria Serena Patriarca
chirurgia estetica colloIl concetto di bellezza cambia con i tempi, e la chirurgia estetica viene vissuta sempre di più come un mezzo per arrivare a somigliare ai propri idoli “social”. Ma se genitori e giovanissimi sembrano aver accettato senza problemi tale fenomeno, sono invece proprio gli stessi Medici e Chirurghi Estetici a porsi degli interrogativi in merito. Il Look acqua e sapone? Per gran parte delle giovani e giovanissime, fortemente influenzate dai modelli delle influencer online, non è più alla moda, e si preferiscono labbra carnose e zigomi pronunciati. Ecco perché fra le nuove tendenze della chirurgia estetica – a livello internazionale – si fa strada la “Rich Girl Face”, che spopola anche fra i ragazzi, e non solo tra le girls, e fa sì che si chieda agli Specialisti del settore di assomigliare ai canoni di bellezza televisiva e web diffusa tra i personaggi più popolari, i cosiddetti “Vip”.

Questo fenomeno, pensate, riguarda specialmente gli adolescenti e i giovanissimi fino ai 24 anni, che sono sempre più condizionati dai social media.

Se un tempo si tendeva a “nascondere” gli interventi di chirurgia estetica effettuati, cercando risultati il più naturali e invisibili possibile, oggi sempre più pazienti desiderano – invece – quasi “ostentare” i ritocchi effettuati, complici i mass media, i talent show e i reality show, nonché i modelli estetici che imperano sui magazine di moda e lifestyle.

Le labbra, per esempio, si desiderano carnose, gli zigomi sempre più pronunciati, e il corpo diventa un qualcosa da esibire ed esporre. L’aumento volumetrico delle labbra è l’intervento più richiesto in medicina estetica dalle donne più giovani, ma anche l’aumento delle aree zigomatiche o il botulino preventivo per le rughe sono molto diffusi.

Fra il target giovane vanno forte inoltre i protocolli con fili bio-stimolanti combinati tra loro, così come la terapia con biostimolazione senza aghi, magari associata alla carbossiterapia. 

Tra le novità del momento c’è anche il “lifting liquido”: procedura non invasiva con la quale – agendo sulla struttura ossea – si riposizionano i tessuti molli verso l’alto. Per Liquid Lifting s’intende riempire con un filler (acido ialuronico o idrossiapatite di calcio) i legamenti mandibolari o zigomatici al fine di riportarli in tensione, poiché a causa dell’invecchiamento tali zone del viso si rilassano e si ammorbidiscono. Sono aumentati, dunque, i volumi ossei per cercare di riempire e riportare verso l’alto – per esempio sullo zigomo o sulla mandibola – quella parte che si trova davanti all’orecchio, dove si trova la fascia parotidea, fascia che – se viene gonfiata e riempita leggermente – riporta in alto i tessuti della parte intermedia del volto (ovvero la guancia).

A che età si può ricorrere al liquid lifting? Di solito è una pratica più in vigore fra i sessantenni ma in caso di dimagrimento eccessivo o cedimento precoce dei tessuti già dai 30 anni.

Lo smartworking, poi, ha fatto sì che anche il collo sia diventato obiettivo di grande attenzione estetica. Tutti sognano il cosiddetto collo levigato da “cigno”, ma il rischio invece di collo “da tartaruga” o collo tecnico (da webinar) è dietro l’angolo. L’invecchiamento del collo colpisce soprattutto gli uomini, anche prima dei 40 anni. In particolare il ‘collo tecnico’ (o da webinar) è un fenomeno emerso specialmente con la pandemia di Covid 19 e il relativo aumento delle ore che ci vedono impegnati alla scrivania, al pc e al tablet. Le posture scorrette si riflettono enormemente sul collo e sul suo stato di salute e giovinezza. Una recente innovazione per il collo è l’Endolift, un raggio laser a diodi, emesso dalla punta sottilissima di una fibra ottica inserita nel derma superficiale. Questa metodica crea un “lifting” dall’interno, stimolando la produzione di neocollagene da parte dei fibroblasti. L’effetto si manifesta circa dopo un mese dal trattamento e dura almeno un anno.