La mastoplastica additiva ha lo scopo di aumentare il volume e le dimensioni del seno con l’impianto di protesi mammarie
È uno degli interventi di Chirurgia estetica più richiesti in assoluto e il merito va soprattutto ai notevoli risultati – molto gradevoli e naturali – che si possono ottenere con le tecniche più recenti e all’altissima qualità raggiunta dalle protesi attuali.
La mastoplastica additiva è molto richiesta dalle donne che hanno un seno piccolo ma anche da coloro che, pur avendo avuto un bel seno, dopo una gravidanza o dopo un dimagrimento hanno subito un’eccessiva riduzione del volume delle mammelle che, ormai, appaiono svuotate e appiattite.
Con la mastoplastica additiva è anche possibile migliorare l’asimmetria del volume delle mammelle, sempre grazie all’uso di protesi.
Il risultato della mastoplastica additiva è molto naturale perché la protesi mammaria è inserita non nel contesto della ghiandola mammaria ma in profondità, nel piano al di sotto di tutto il tessuto mammario. In termini pratici, tutto il tessuto mammario naturale rimane a coprire la protesi. Questo fondamentale dettaglio del posizionamento consente di ottenere un risultato molto naturale al tatto; la protesi è collocata in una posizione profonda, nascosta da tutto lo spessore di tessuto ghiandolare.
Il prof. Bracaglia, grazie alla sua grande esperienza e attenzione al dettaglio, ha perfezionato tecniche chirurgiche per la mastoplastica additiva, che sono state anche pubblicate su riviste scientifiche internazionali e messe a disposizione dei colleghi della comunità scientifica internazionale del “National Istitute of Health” e del “National Center for Biotechnology Information” – USA.
Come si sceglie la protesi mammaria per la mastoplastica additiva
Il tipo di protesi mammaria e il livello in cui posizionarla è scelto valutando con accuratezza il volume e la forma della mammella e sulla base del risultato di forma e volume che si vuole ottenere.
Le tipologie di protesi per la mastoplastica additiva
Le protesi mammarie hanno una forma rotonda o anatomica (a “goccia”) o di forma ergonomica, ovvero che cambia di forma in modo dinamico in funzione della postura della paziente.
Possono avere una proiezione più o meno accentuata (protesi a basso o ad alto profilo, cioè più o meno sporgenti dal torace). Possono essere con una base di appoggio sul torace ampia, media o stretta. Il loro volume è correlato a seconda dell’incremento che si desidera ottenere. La consistenza al tatto è, oggigiorno, molto simile alla consistenza della mammella e si dissimula molto bene, in modo naturale.
Le protesi migliori in termini di biocompatibilità e affidabilità
La struttura delle protesi è costituita da gel di silicone purissimo “Medical Grade” completamente sigillato in un involucro sempre di silicone, solido ma flessibile e morbido. La caratteristica importante delle protesi attuali è di avere una consistenza molto simile a quella di una mammella naturale.
Negli ultimi 40 anni la FDA e numerosi istituti scientifici mondiali hanno svolto studi approfonditi su casistiche enormi di donne operate con protesi a livello internazionale per verificare la biocompatibilità delle protesi mammarie del silicone Medical Grade. I risultati ottenuti hanno dato esito nettamente favorevole.
Le protesi mammarie in silicone sono quelle che hanno il più vasto e diffuso controllo clinico al mondo, tanto da essere state impiantate su decine di milioni di donne in tutti i Paesi più avanzati.
La superficie esterna delle protesi in silicone di ultima generazione, inoltre, ha una caratteristica forma “nano-testurizzata” ovvero con piccoli, minuti rilievi come velluto che ne aumentano la biocompatibilità. La superficie “micro testurizzata” le rende altamente biocompatibili e migliora il grado di accettazione delle protesi da parte dell’organismo. Grazie a queste tecnologie si osservano solo raramente casi di aumento di consistenza del seno da retrazione della capsula (involucro cicatriziale che l’organismo crea attorno a qualsiasi corpo estraneo). Le nuove protesi hanno una serie di controlli qualità rigorosissimi al fine di offrire un prodotto il più affidabile possibile.
Una delle novità più importanti di questi ultimi tempi è la nuova generazione di protesi mammarie che adattano la loro forma in modo dinamico in relazione alla postura che assume la paziente: esse conferiscono alla mammella un aspetto molto gradevole naturale.
Come si sceglie il volume della protesi per la mastoplastica additiva
La protesi si sceglie in funzione di molti parametri. È molto importante considerare la dimensione del torace e il volume della mammella naturale: il volume della protesi infatti si somma a quello della mammella e il risultato finale della mastoplastica additiva sarà la somma dei due volumi.
Come avere un’anteprima dei risultati dell’intervento di mastoplastica additiva
Reggiseno con protesi
Per farsi un’idea del risultato che si può ottenere con la mastoplastica additiva è molto valido il test che prevede di indossare un reggiseno in cui si introduce una protesi di volume maggiore o minore fino ad arrivare al risultato desiderato.
Il test serve anche a dare un’idea reale del peso delle protesi prima che vengano impiantate. La protesi di 200 cc pesa infatti circa 200 gr: In questo modo si può percepire la sensazione del peso che si aggiungerà alla mammella. Anche questo parametro è importante nella scelta del risultato finale.
Simulazione con realtà virtuale CRISALIX
Una novità molto importante è la simulazione realizzabile con il sistema CRISALIX che offre la possibilità di comprendere meglio quali risultati aspettarsi con l’intervento con la realtà virtuale.
Le immagini sono molto efficaci per accostarsi all’intervento in modo sereno e informato. Grazie a questa tecnologia, infatti, la paziente potrà avere un’anteprima del risultato finale dell’intervento in base al tipo di protesi scelta e osservare il risultato complessivo sia sul monitor sia con i visori per la realtà virtuale aumentata come gli Oculus.
Come si sceglie la tecnica di mastoplastica additiva
e il piano dove verrà posizionata la protesi
La scelta del piano in cui collocare la protesi mammaria varia in funzione della paziente e in particolare dipende da:
Dimensioni della ghiandola mammaria | Magrezza | Forma del torace | Volume delle protesi scelte
È anche importante un approfondito colloquio tra il chirurgo plastico e la paziente per esaminare tutti gli aspetti della procedura e decidere insieme la soluzione più idonea a realizzare il risultato desiderato.
Collocazione della protesi nel piano retro ghiandolare
Nelle pazienti di forma fisica normale o anche in eccesso di peso la protesi viene di regola posta nel piano retro ghiandolare, cioè nel piano al di sopra del muscolo pettorale. In questi casi, infatti, i tessuti sottocutanei hanno uno spessore che è in grado di coprire in modo adeguato la protesi per dissimularla alla vista e alla palpazione.
Tecnica sottomuscolare parziale “Dual Plane”
Nel caso di donne molto magre, in cui il sottocute ha un modesto spessore e la protesi potrebbe non avere adeguata copertura per nascondersi allo sguardo. In questi casi è indicato aggiungere un ulteriore strato di tessuti per coprirla in modo adeguato collocandola in un piano più profondo, ovvero nel piano sotto il muscolo grande pettorale.
La protesi è messa in modo che solo il polo più alto (per intendersi, quella più in direzione della scollatura) vada al di sotto del muscolo:questa è la parte che è più necessario coprire. La restante porzione della protesi (la maggior parte) rimarrà profonda, ricoperta dalla ghiandola mammaria, come nel caso della protesi posta direttamente nel piano retro ghiandolare.
La tecnica sottomuscolare parziale “Dual Plane” per l’impianto di protesi mammarie in donne magre presenta i vantaggi della tecnica sottomuscolare e quelli della tecnica sottoghiandolare (sottomuscolare/sottoghiandolare): è la più usata dagli specialisti ed è raccomandata nelle donne più magre per coprire il perimetro della protesi.
Con questa tecnica si ottiene un risultato molto naturale perché il polo superiore della protesi sarà meno visibile e palpabile; la protesi sarà inoltre nascosta non solo dallo spessore della cute e della ghiandola mammaria ma anche dallo spessore del muscolo grande pettorale.
Tecnica sottomuscolare parziale “Triple Plane”
Nel caso di donne magre o di donne normopeso ma con ghiandola mammaria molto piccola, la tecnica Dual Plane può non risolvere completamente il problema. In questo caso infatti la mammella piccola e la sottigliezza dei tessuti sottocutanei potrebbero lasciare piuttosto palpabile il bordo inferiore della protesi in corrispondenza del solco sottomammario, dove non finisce la ghiandola e il tessuto sottocutaneo è di spessore molto modesto.
Per risolvere al meglio questi particolari casi ci viene in aiuto la tecnica sottomuscolare parziale “Triple Plane” che fornisce anche una preziosa copertura al polo inferiore della protesi a livello del solco sottomammario.
La copertura aggiuntiva nel polo inferiore della protesi è realizzata con il piano fasciale connettivale/muscolare del serrato, presente nel sottocute della porzione bassa del torace. Questo viene sollevato nella sua porzione centrale per coprire il bordo inferiore della protesi e meglio dissimularla alla vista e alla palpazione.
Come funziona l’intervento di mastoplastica additiva
Durata, tipo di anestesia e ricovero
La mastoplastica additiva si svolge in anestesia generale. L’intervento dura circa 1 ora e di regola richiede un solo giorno di degenza.
Cicatrici
La cicatrice è spesso di piccole dimensioni e poco visibile. Può trovarsi nel bordo inferiore dell’areola, nel solco sottomammario o nel cavo ascellare, a seconda delle preferenze.
Dal punto di vista estetico, la minore evidenza della cicatrice si ha con la via d’accesso posta nella metà inferiore del bordo dell’areola mammaria, esattamente sulla linea di passaggio tra la pelle scura e quella chiara. L’incisione attorno all’areola fornisce eccellenti risultati e di norma è poco evidente. Anche nei rari casi in cui dovesse essere un po’ visibile, può essere facilmente mascherata con un tatuaggio dello stesso colore dell’areola.
Post operatorio
Nella 1° settimana bisogna astenersi dalla guida e dal compiere movimenti troppo ampi con le braccia, è consentita l’attività fisica necessaria alla vita di routine quotidiana.
Trascorsa la 1° settimana si può riprendere a guidare e a svolgere un’attività fisica normale. Trascorso un mese si può riprendere l’attività sportiva come tennis, palestra e nuoto.
Nelle prime 4 settimane dopo l’interventosarà necessario indossare un reggiseno contenitivo. Trascorso 1 mese, si potrà tornare a indossare un reggiseno normale.
Negli anni si effettueranno le periodiche autopalpazioni della mammella e le visite di controllo dal medico per verificare le condizioni sia della ghiandola sia delle protesi.
Quali sono le complicanze di una mastoplastica additiva?
Le complicanze della mastoplastica additiva sono rare e tutte risolvibili. Possono verificarsi subito dopo l’intervento oppure in seguito e includono:
- Ematomi
- Infezioni (molto rare)
- Spostamento della protesi
- Indurimento della protesi (raro)
- Rottura della protesi a seguito di traumi (molto raro)
FAQ
Vuoi saperne di più sulla mastoplastica additiva?
Prima leggi qui.
È possibile aumentare il volume della mammella con l’autotrapianto di tessuto adiposo prelevato dalla stessa donna. Questa tecnica è stata messa a punto dal famoso chirurgo americano S. Coleman ed è usata ormai da molti anni per aumentare il volume della mammella in modo complessivo o selettivo (ad esempio per aumentare la parte più mediale o per incrementare i quadranti superiori ecc.).
Con l’autotrapianto è anche possibile migliorare l’aspetto di mammelle di volume differente o di forma asimmetrica.
La tecnica prevede il prelievo del tessuto adiposo dalla stessa paziente da una zona dove è abbondante mediante una tecnica mininvasiva con l’uso di minuscole cannule aspiranti. Il tessuto adiposo viene depurato e viene poi impiantato nei quadranti della mammella con una tecnica specifica. L’intervento si svolge in sedazione e in regime di Day Hospital.
La tecnica della mastoplastica additiva con tessuto adiposo autologo è sempre più usata per aumentare il volume del seno anche in pazienti che si sono già sottoposte a un intervento di mastoplastica.
Per la mastoplastica additiva in donne magre, con seni poco sviluppati o che sono andati in regressione dopo gravidanze o diete dimagranti.
Con la tecnica “Triple Plane” è possibile ottenere una riduzione delle deformità dinamiche della mammella durante la contrazione del pettorale e la diminuzione della palpabilità della protesi.
Le protesi mammarie attuali sono molto resistenti e non hanno una data di scadenza, ma devono essere controllate negli anni con un’ecografia mammaria o altri accertamenti: negli anni infatti possono usurarsi lentamente per via dei movimenti delle braccia.
L’intervento chirurgico di sostituzione di una protesi mammaria è molto meno complesso perché i piani chirurgici sono stati tutti già realizzati con la prima operazione. La sostituzione di norma si può svolgere in regime di Day Hospital.
Si, la protesi mammaria rotonda conferisce un maggior volume nei quadranti superiori della mammella, mentre quelle con forma anatomica a goccia conferiscono un aspetto molto naturale. Le protesi ergonomiche sono le protesi più naturali e attuali perché modificano la loro forma in funzione della postura in cui si mette la donna.
Nell’immediato post operatorio si percepisce una sensazione di turgore mammario che scomparirà nel giro di pochi giorni. Il dolore è assente o assai modesto e fugace.
Nel 1° mese dopo l’operazione bisogna indossare un reggiseno contenitivo giorno e notte. Superato questo periodo iniziale sarà possibile tornare alla vita normale e con un reggiseno commerciale.
Sì certamente, si può eseguire qualsiasi accertamento. È bene comunque segnalare la presenza delle protesi per consentire al radiologo la migliore esecuzione dell’esame.
No, le attuali protesi mammarie sono completamente sigillate e non hanno alcuna valvola che possa danneggiarsi o provocare la perdita del liquido interno.
No, il silicone presente nelle protesi mammarie di tipo “Medical Grade” ha un alto grado di purezza e una densità maggiore rispetto alle protesi di un tempo.
L’allattamento è sempre possibile perché non viene danneggiata in alcun modo la capacità della ghiandola mammaria di produrre latte. La protesi infatti viene posizionata in profondità, dietro la ghiandola.
Prima dell’intervento è possibile scegliere la protesi adatta per ottenere il risultato desiderato grazie al sistema delle realtà virtuale CRISALIX e alle prova diretta indossando un reggiseno speciale in cui vengono inserite vari tipi di protesi e di volumi diversi. Questi test sono svolti con il chirurgo per avere un’idea attendibile di quale sarà il risultato finale e come si modificherà la propria silhouette.
Bisogna attendere che la mammella si sia sviluppata e stabilizzata, quindi occorre avere almeno 18 anni prima di sottoporsi all’intervento.
No, la protesi mammaria non provoca modifiche in senso negativo o positivo della propria predisposizione genetica e familiare dal punto di vista oncologico.
Sì, hanno avuto una grandissima, continua evoluzione che le ha portate a poter avere una forma e una consistenza molto naturali, inoltre hanno raggiunto un alto grado di biocompatibilità che esclude il rischio di rigetto.
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