CHIRURGIA ESTETICA? SOLO SE VI AFFIDATE A VERI PROFESSIONISTI QUALIFICATI. L’ALLARME LANCIATO DA “EL PAIS”. INTANTO SVETTA IL MERCATO MONDIALE DELLA LIPOSCULTURA

CHIRURGIA ESTETICA? SOLO SE VI AFFIDATE A VERI PROFESSIONISTI QUALIFICATI. L’ALLARME LANCIATO DA “EL PAIS”. INTANTO SVETTA IL MERCATO MONDIALE DELLA LIPOSCULTURA

di Maria Serena Patriarca

Ritocchini? Si, ma solo se vi affidate a centri qualificati e a veri professionisti del settore. Con la chirurgia estetica non si scherza, e a lanciare l’allarme per un rischio di superficialità (dannoso per la salute dei pazienti) nel rincorrere modelli di bellezza d’immagina ad ogni costo (complici i social network) è il prestigioso quotidiano spagnolo El Paìs. Promozioni commerciali aggressive che promettono miracoli nel look e cliniche a basso costo “stanno dando luogo a una percezione superficiale delle implicazioni di queste operazioni”, si legge su El Paìs, a proposito della chirurgia estetica. Tutto ciò, secondo il quotidiano di Madrid, viene “banalizzato”, perché “ci sono persone che credono che andare dal chirurgo estetico sia come andare dal parrucchiere, e non capiscono invece che potrebbero esserci poi delle complicazioni”.

Ecco perché, per non rischiare di pentirsi tutta la vita dell’intervento fatto in maniera sconsiderata, ancora una volta è importante ribadire che bisogna affidare il proprio ringiovanimento e la propria bellezza solo alle mani di un chirurgo davvero esperto.

Sul dossier di El Paìs è illustrata anche una panoramica delle tendenze del momento in Europa. Gli interventi più richiesti? Aumento del seno, rinoplastica, botox, liposuzione. Un altro dato interessante da registrare è che sul mercato mondiale della chirurgia estetica, la liposcultura vale complessivamente 2 miliardi di dollari, i riempitivi iniettabili 2,7, le protesi al seno 1,3, il botox 2,1 miliardi. Il punto, però, si legge sul quotidiano spagnolo, è che “in molte cliniche a basso costo, chi informa i pazienti, o meglio i clienti – e circa l'85% di loro sono donne – sono venditori, spesso senza formazione sanitaria, e chi si sottopone all'operazione non ha che un breve incontro con il chirurgo”. Il risultato? un approccio per lo più sommario, in cui il paziente non è né protetto né garantito, e si ritrova il più delle volte allo sbaraglio.

I membri dell'Associazione Spagnola di Chirurgia Estetica e Plastica (AECEP) si dicono preoccupati per il dilagare “di questo affare che interessa le aziende che guardano solo al denaro e al profitto, invece che al benessere del paziente”. Gli incidenti in sala operatoria crescono a causa del proliferare di cliniche a basso costo, “dove spesso operano professionisti medici che non hanno una specializzazione in chirurgia plastica” e neppure una qualificazione adeguata, facendo leva sull'enorme crescita del numero di interventi”, denuncia il quotidiano. Su questo tema in Spagna il dibattito è talmente acceso, che dopo l'estate il PSOE, il Partito socialista operaio spagnolo, ha deciso di presentare al Congresso una proposta non legislativa che metta ordine nella chirurgia estetica. Tre i punti: che un medico qualificato esegua sempre gli interventi, un regolamentazione della pubblicità e un consenso informato che includa la specialità del medico che opera.

La ricostruzione estetica negli Usa e in Europa è una tendenza a tutti gli effetti, tant’è che nella sola Spagna, per esempio, nell’arco di un decennio, gli interventi chirurgici sono quasi raddoppiati, da 119.637 nel 2010 a 221.935 nel 2019, secondo i dati della Società Internazionale di Chirurgia Plastica ed Estetica (ISAPS): e sono saliti fino a 397.512 gli interventi nel 2020.

Nell’ultimo rapporto ISAPS, che analizza il 2020, i dati sono diminuiti a causa della pandemia (165.906), ma si stima che si tornerà ai livelli precedenti e si continuerà a crescere nei prossimi anni. Con queste cifre, la Spagna si è classificato come l'undicesimo Paese con il maggior numero di procedure durante l'anno della pandemia; i primi tre posti sono stati occupati da Stati Uniti, Brasile e Germania.