Benessere e chirurgia estetica, complice l’effetto mascherina si punta più sullo sguardo che sulla bocca

Benessere e chirurgia estetica, complice l’effetto mascherina si punta più sullo sguardo che sulla bocca

di Maria Serena Patriarca

Viviamo nell’epoca della face positivity, dove grazie all’avanzare delle innovazioni tecnologiche, in sinergia con ricerche medico-scientifiche e materiali sempre più “performanti”, si arriva a potersi affidare a trattamenti meno invasivi e dal risultato più naturale ed efficace per il nostro benessere.

Secondo i dati diffusi dall’Aicpe (Associazione italiana di chirurgia plastica estetica) la blefaroplastica è il secondo intervento più richiesto, dopo la mastoplastica additiva. Complice l’effetto Covid, e il prolungato utilizzo delle mascherine -che coprono la bocca ma mettono in evidenza lo sguardo- la zona del contorno occhi sembrerebbe aver rubato la scena alle labbra. Oltre alla blefaroplastica, pratica che negli ultimi decenni si è molto evoluta grazie alle tecniche innovative utilizzate, sono sempre più richiesti interventi di lifting medio-facciale, correzione dei volumi con filler, chirurgia del sopracciglio, cantopessi per dare agli occhi un taglio “a mandorla”, medicina rigenerativa e trattamenti di medicina estetica mirati.

Le pratiche chirurgiche, ma anche quelle non chirurgiche, sono sempre più utilizzate in tandem fra di loro per ottimizzare l’aspetto della cute, anche per quanto riguarda il volume e la texture.

Negli Usa, invece, l’effetto più ambito per la zona del contorno occhi è il Foxy Eye o “occhio da volpe”, che dà allo sguardo un aspetto più seducente: per questo si utilizzano fili estetici, di materiale biocompatibile, inseriti per ottenere un effetto lifting immediato. I fili di trazione e ancoraggio tirano la pelle laterale del sopracciglio verso l’alto, mettendo in tensione il canto laterale dell’occhio, e assicurando un effetto allungato nella zona temporale, stile diva di Hollywood.

Tornando ai dati diffusi dall’Aicpe, un’attenzione particolare va alla Periorbitoplastica Mininvasiva, pratica chirurgica che ha come obiettivo il riposizionamento del sopracciglio, e nel contempo agisce ache sull’aspetto delle palpebre, donando giovinezza allo sguardo e al volto ed eliminando le rughe della fronte. Questa tecnica è nata in Brasile, si svolge in anestesia locale e lascia una sola cicatrice al margine del cuoio capelluto. Ricordatevi però che ci sarà una rete di punti di sutura su tutta la fronte, e ciò nel post-operatorio impone una rinuncia totale alla vita sociale per alcuni giorni. Il risultato è molto durevole, ma in
Italia ancora questo intervento non è ancora davvero “decollato”.

Intramontabile, anche come prevenzione antiage, è il Botulino. Attraverso un dosaggio specifico, il botulino è iniettabile anche nelle fasce d’età più giovani (ovviamente con un effetto più moderato), al fine di rilassare la muscolatura e prevenire la comparsa di rughe. Senza dimenticare che il buon chirurgo estetico deve sapere anche “educare” il proprio paziente a ciò che è meglio per lui, senza esagerare, proprio perché il rischio di “social dysmorphia”, di cui è vittima specialmente la generazione Z, è dietro l’angolo.

Last, but not least, nonostante la pandemia abbia messo a dura prova la nostra fisicità e accelerato il processo di attenzione facciale, anche il corpo non va certo trascurato. Tra le novità c’è il device Schwarzy, ultimo nato dell’azienda Deka, che permette di tonificare glutei, braccia, addome, gambe in meno di trenta minuti con oltre 20mila contrazioni, grazie a programmi personalizzati che agiscono su 3 livelli di stimolazione muscolare: aerobico, rimodellamento e potenziamento. Una ginnastica per il corpo, questa, che agisce sul tono muscolare e che ridefinisce la silhouette. Schwarzy si può inoltre abbinare a trattamenti che curano le adiposità localizzate e gli inestetismi dovuti al rilassamento della massa muscolare. L’ideale è intervenire con una sinergia di trattamenti complementari, per ottenere performance efficaci che permettano di rispondere alle esigenze dei pazienti che esprimono il desiderio non solo di perdere peso, ma anche di intervenire sulle adiposità localizzate e sul tono muscolare, attraverso trattamenti non invasivi.

Maria Serena Patriarca