Il natale si avvicina: il nuovo trend è quello di regalare trattamenti di Medicina estetica
di Maria Serena Patriarca
Un fenomeno interessante di queste festività natalizie? La crescita di buoni regalo per i trattamenti di medicina estetica.
Fra le nuove tendenze più richieste in questo campo di regali “alternativi” all’insegna della bellezza e del benessere i trattamenti al viso fanno la parte del leone.
Partiamo, per esempio, dalla mandibola: una mandibola più squadrata e definita a volte può fare la differenza nei lineamenti del volto. Fra i trend del momento in medicina estetica un posto tutto particolare lo detiene il filler della mandibola. Se il problema è quello di un viso eccessivamente tondo, questo è il tipo di trattamento più scelto, perché si interviene dove le sporgenze naturali non sono molto evidenti e dove è meno visibile la separazione tra volto e collo. Esaminiamo nello specifico di cosa si tratta: il filler alla mandibola consiste in una serie di iniezioni di acido ialuronico all’angolo mandibolare e al mento. In questo modo si va a ridefinire la parte inferiore del volto, e si ricrea una linea mandibolare ben netta, con una precisa definizione fra l’area del mento e il collo; così la pelle risulta più stirata e –last but not least– tale trattamento non risulta invasivo ed è indolore.
Fra gli “evergreen” che non tramontano mai nel mondo della chirurgia estetica c’è il desiderio di aumentare le labbra naturali. Il sogno di sfoggiare labbra carnose supera anche la situazione di pandemia, in cui così spesso le labbra sono coperte dalla mascherina. Il “boom” del momento è quello di usare filler dalla durata limitata, ma che rispondano meglio alle esigenze delle pazienti. Per essere davvero attraenti e non volgari le labbra delle donne seguono solitamente un rapporto tra il labbro superiore ed inferiore di 1 a 1.6, ovvero le labbra devono occupare uno spazio di almeno il 10% del terzo inferiore del viso. Questa proporzione, in realtà, riguarda anche il sesso maschile, poiché sono sempre più numerosi -recentemente- gli uomini che ricorrono alla medicina estetica per valorizzare le labbra e apparire più sexy.
Anche il ritocco al naso resta uno dei trattamenti più diffusi, ma in versione meno invasiva. Il rinofiller (o rinoplastica liquida) consiste in piccole iniezioni mirate di acido ialuronico nel naso: queste iniezioni permettono un rimodellamento non chirurgico. L’impianto di filler sul dorso del naso può addolcire il profilo, perché consente di riempire le aree irregolari, eliminando la fastidiosa “gobba” e correggendo o modificando l’angolo del naso rispetto alla fronte. Il rinofiller consente, inoltre, di rimodellare la punta del naso, rendendola meno bulbosa e sollevandola. Le proporzioni delle varie parti del naso e del viso sono in questo modo addolcite, e il risultato è quello di un profilo armonico.
Ricordate sempre, però, di rivolgervi a specialisti qualificati, in grado di valutare con precisione -prima di procedere- dosaggi e aree di impianto.
Passiamo adesso ad una panoramica sul resto del corpo. Con l’avanzare del Covid e il proseguire dello smart working in molte persone si verifica il fenomeno di maggiore accumulo di grasso su fianchi, addome, gambe. Ecco perché le richieste per il macchinario SCULPSURE vivono in questi mesi un’impennata, e verosimilmente l’andamento si confermerà per il 2022: si tratta di un trattamento non doloroso, efficace e soprattutto non invasivo, che rimodella i punti critici con l’azione di particolari microonde, che svolgono azioni mirate contro le cellule di grasso. Senza dimenticare il trattamento VELASHAPE III, metodo brevettato non invasivo che agisce direttamente sui tessuti, incentivando la riduzione della cellulite e incrementando il drenaggio linfatico, ed anche il macchinario ULTHERAPY che è il primo ed unico lifting ad ultrasuoni approvato dal FDA che è in grado di rendere la pelle più tonica, levigata e compatta senza dover ricorrere al bisturi, rafforzando il tono di quelle zone del corpo solitamente più difficili: come il viso e il seno, che perde elasticità nel tempo.
Maria Serena Patriarca