GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA SUI NUMERI DELLA CHIRURGIA ESTETICA IN ITALIA: SLITTIAMO DAL QUINTO ALL’OTTAVO POSTO NELLA CLASSIFICA MONDIALE. IN CRESCITA LE PRATICHE NON CHIRURGICHE, SULLA SCIA DELLO “ZOOM EFFECT”

GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA SUI NUMERI DELLA CHIRURGIA ESTETICA IN ITALIA: SLITTIAMO DAL QUINTO ALL’OTTAVO POSTO NELLA CLASSIFICA MONDIALE. IN CRESCITA LE PRATICHE NON CHIRURGICHE, SULLA SCIA DELLO “ZOOM EFFECT”

di Maria Serena Patriarca
NUMERI DELLA CHIRURGIA ESTETICA La Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica ha di recente pubblicato i dati mondiali del settore, e questo ci permette di fare qualche riflessione su come l’emergenza sanitaria e sociale legata al Covid abbia influito, nell’ultimo biennio, anche sugli interventi di chirurgia estetica nel nostro Paese.

Le statistiche, elaborate in base ad una Ricerca condotta su un campione di chirurghi plastici di tutto il mondo, denotano una flessione generale del settore, poiché – specialmente nel corso del primo anno di pandemia – gli interventi di Chirurgia Plastica Estetica a livello globale, e non solo italiano, sono stati sospesi per lunghi periodi, complici i mesi di lockdown. 

Questo ha fatto sì che l’Italia abbia perso posizioni nella classifica del posizionamento dei vari Paesi per numero totale di procedure (chirurgiche e non chirurgiche): dal quinto posto che detenevamo nel 2019, infatti, siamo slittati all’ottavo posto, dopo Stati Uniti, Brasile, Germania, Giappone, Turchia, Messico e Argentina.

Nel 2020 in Italia (come riporta l’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica) sono state effettuate in totale circa 830.868 procedure estetiche, laddove nel 2019 erano oltre un milione: 1.088.704, per l’esattezza. La flessione generale rispetto all’anno precedente si aggira intorno al meno 10% per le pratiche chirurgiche; invece le pratiche non chirurgiche sono aumentate del 5,7%, confermando una tendenza del settore – a livello macro – già in atto prima della pandemia.

Gli interventi per aumentare il seno continuano a essere i più richiesti dalle donne, in particolare nella fascia di età 19-34, mentre la blefaroplastica rimane la più richiesta dai pazienti uomini.

Per quanto riguarda Tossina Botulinica e Acido Ialuronico, a questi spetta la “palma d’oro” fra le pratiche non invasive: si sono confermati gli iniettivi più richiesti anche nel 2020, in particolare nella fascia di età 35-50 anni, mentre i peeling chimici hanno guadagnato il terzo posto tra le procedure più ambite, seguiti a ruota dai trattamenti per la rimozione definitiva dei peli superflui e per il ringiovanimento del viso.

Un elemento importante da rilevare è che le tecniche di Medicina Estetica hanno recuperato terreno rapidamente dopo i lockdown, anche come conseguenza del cosiddetto “Zoom Effect”, che ha spinto molti pazienti – specialmente professionisti impegnati in videoconferenze online – a privilegiare i trattamenti finalizzati a migliorare l’aspetto del volto.

Per quanto riguarda la fascia di età over 40 (ricordando che i 40 anni sono considerati ormai i nuovi 30), i trattamenti più richiesti continuano ad essere botox, filler ma anche body contouring e lifting liquido: secondo gli esperti saranno proprio questi tra i più desiderati, anche nei prossimi anni, complice l’effetto “imitazione” di attrici e star hollywoodiane che dettano modelli e canoni di bellezza attraverso i magazine di moda e i social networks. Un esempio tra i più noti è quello della cantante Britney Spears, che è tra le numerose celebrities ad aver confessato di usare regolarmente il lip filler. Jennifer Aniston, invece, ha dichiarato in varie interviste di essere ringiovanita grazie al lifting non chirurgico a ultrasuoni. Senza dimenticare la top mode lPaulina Porizkova, che ha pubblicato su Instagram una foto che mostra il suo contorno occhi punteggiato di piccoli segni rossi, effetto del recente trattamento con la penna al plasma per avere un viso più fresco, tonico e piacente.